Mondi Paralleli Associazione di Volontariato

Nelle scuole con i bambini non certificati

di Marisa Melis

QUOTIDIANO SARDEGNA DEL 13 APRILE 2013

Spesso parlando con persone che lavorano nelle scuole veniamo a sapere che tanti bambini “non sono certificati”.

Termine veloce per individuare quei bimbi che pur presentando problemi non hanno una certificazione medica che lo attesti e che possa permettergli di avere il sostegno e l’educatore professionale o altro.

Ci vuole molto tatto per far capire ai genitori che forse quel figlio troppo calmo o troppo agitato non ha un comportamento normale e adeguato.

Gli insegnanti dopo un breve periodo di osservazione parlano con la famiglia esponendo le defezioni e cercano “molto elegantemente” di indirizzarli da uno specialista per capire a monte dove sta il problema.

Quei genitori che già avevano i loro “dubbi”, si fiondano subito dalle persone che avvieranno un percorso di vita che possa “educarli”, percorrendo strade riabilitative che con il gioco li porti ad apprendere ed a cercare di correggere atteggiamenti sbagliati.

Ci sono poi quei genitori che proprio “non vogliono recepire” che qualcosa nel loro figlio non va bene.

Trovano gli errori solo nel contesto scolastico, danno le colpe agli insegnanti che non hanno un giusto approccio con il figlio, cercano di colpevolizzare i compagni che secondo loro non aiutano il loro figlio.

Non vogliono accettare che il bimbo ha i “suoi problemi” e quindi deve essere aiutato.

Capisco che è molto “duro” accettare certe realtà.

Tanti vorrebbero che i figli realizzassero i sogni che loro avevano progettato.

Ma i figli avranno le loro strade da percorrere che non sempre sono quelle tracciate dai genitori.

Questi bimbi sono i più fragili. Hanno i loro problemi, ma sono affiancati da genitori che non vogliono capire. Bambini che perdono anni preziosi , perché l’aiuto prima si dà e più stimoli e strategie possono essere messe in campo in loro aiuto.

Ma sono i genitori che a loro volta avrebbero bisogno di un supporto psicologico.

Staranno male tutti in quel contesto, tutti saranno vittime.

Quali strategie mettere in atto in questi casi?